Descrizione
LUI visto da Lei-Pene d’amor Perduto un progetto artistico nato con l’intento di promuovere le donne e contribuire ad abbattere i pregiudizi che ancora oggi attanagliano la sessualità, in particolare la nudità maschile
L’evento, una mostra di arte contemporanea a Palazzo Chigi ad Ariccia, Roma, che avrà luogo dall’8 aprile all’8 maggio 2022 dal titolo LUI visto da Lei-Pene d’amor Perduto.
LUI visto da Lei-Pene d’amor Perduto un progetto artistico nato con l’intento di promuovere le donne e contribuire ad abbattere i pregiudizi che ancora oggi attanagliano la sessualità, in particolare la nudità maschile. ‹‹Le donne amano il corpo maschile, tanto quanto gli uomini amano quello femminile. Da questo assunto banale ma non scontato si apre la strada alla conoscenza e quindi al rispetto e alla capacità di vedere una persona com’è, di conoscerne la vera individualità››, ci ricorda la curatrice Alessandra De Angelis.
Riportando un estratto dal testo critico, Da un bronzetto a un Decamerone, che introduce il catalogo di Francesca Bottari:
Venti artiste chiamate a rappresentare un ‘lui’ sotto il profilo erotico e se possibile, ma senza vincoli, attraverso l’immagine del sesso maschile. Quella lanciata dall’associazione Donne Creatrici è dunque una bella sfida, accolta dalle autrici con il garbo e l’ironia di cui sono capaci le ragazze di tutte le età. Del resto, non può essere un tema cui riservare seriosa concentrazione.
Ad Ariccia si apre, dunque, una mostra con alcune decine di pezzi dalle tecniche miste e libere, firmate da pittrici, fotografe, scrittrici e performers, ideata e seguita da curatrici, commentata a latere da specialiste di varia formazione, e qui brevemente illustrata, infine, da una storica dell’arte. L’allegro gineceo si è configurato sulla scorta di una piccante parafrasi della commedia shakespeariana: ecco che quel pene perduto può essere ritrovato, con una risata collettiva, attraverso l’espressione figurativa e plastica, la performance, la poesia. E poi, magari, riabbandonato al suo destino.
Palazzo Chigi sede della mostra
Il palazzo ducale di Ariccia costituisce un esempio unico al mondo di “interno barocco”, rimasto inalterato nel tempo nel suo contesto ambientale e nella disposizione originaria delle sale: la residenza privata di una grande famiglia rimasta intatta, con molti arredi disegnati da Bernini e dalla sua bottega. Il palazzo, unitario e armonioso nel suo aspetto esteriore, è il risultato di una radicale ristrutturazione che trasformò nel XVII Secolo l’antico castello Savelli in una fastosa dimora barocca. La fabbrica originaria, caratterizzata da stratificazioni medioevali e rinascimentali, era stata ampliata nell’ultimo decennio del ‘500 dal cardinale Silvio Savelli (1550-1599) su progetto dell’architetto Carlo Lambardi, costruendo l’ala ovest verso Roma, corrispondente a circa la metà del prospetto a sinistra dalla piazza. Oggi il palazzo è adibito a museo di sé stesso, centro di molteplici attività culturali e sede del Museo del Barocco.
Il progetto promosso dall’Associazione Donne Creatrici, con il patrocinio del Comune di Ariccia, SCR Castelli Romani e il contributo del Codacons che da diversi anni promuove una visione di amore libero da barriere culturali come si evince dall’iniziativa “Ars Erotica, Arte dell’amore non violento nell’antica Roma”, nasce con l’intento di promuovere le donne e contribuire ad abbattere i pregiudizi che ancora oggi attanagliano la sessualità e la nudità maschile. Un lungo alfabeto di segni e colori conduce la lettrice e il lettore a riflettere sulla sessualità, sulla nudità maschile, attraverso lo sguardo di artiste e di professioniste che con entusiasmo contribuiscono ad abbattere stereotipi e pregiudizi: Roberta Rossi ricorda quanto “La cultura del maschile”nella nostra società influisca negativamente sull’equilibrio psico-fisico dell’uomo e della persona con la quale condivide l’intimità; Maria Assunta Scannerini ci conduce tra le braccia di Dioniso in un mondo di leggende e miti come quello raffigurato in un bronzetto appartenuto ai Chigi, oggi individuato da Eliana Fileri nella collezione del British Museum di Londra ripercorrendo un viaggio lungo più di quattro secoli.
Le artiste, previamente individuate da professionisti del settore, selezionate da un Comitato scientifico, affrontano il tema proposto con leggerezza e ironia, due capisaldi su cui si articola questo progetto, per andare oltre gli stereotipi cui ci riportano quotidianamente le notizie di cronaca: finalmente le donne sono libere di esprimersi sulla nudità maschile, sull’amore non platonico, senza falsi pudori e ipocrisia.
Le artiste:
Stefania Airoldi, Antonella Avataneo, Sofia Bucci, Giovanna Campoli, Manuela Cavallin, Stefania Cecchetti, Elisabetta Diamanti, Ludovica Emme, Alessandra Fagioli, Stefania Fienili, Angela Galli, Ada Impallara, Magdalena Lizarraga, Serena Maffia, Giuliana Paolucci, Andrea Lisa Papini, Rosso Chimera, Giulia Ripandelli, Tiziana Rinaldi Giacometti, Anna Romanello, Petra Scognamiglio, Alessia Severi, Claudia Tita, Marilena Visini.
L’Associazione Donne Creatrici, con il patrocinio del Comune di Ariccia e di SCR Castelli Romani, presenta la manifestazione. (Alessandra De Angelis)
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