Descrizione

“La prima volta che ho letto le poesie di Gioia Bianchi sono rimasta turbata per qualche ora. Era come se avessero smosso uno strato più arcaico e pulsante, un nucleo di densa materia magmatica, che potevo quasi localizzare in una parte precisa del mio corpo…

Una sensazione viva e potente, era il risveglio dell’Anima invasa da Eros, un daemon, forse l’archètipo più potente, l’impulso vitale per eccellenza”. Questo l’inizio dell’introduzione al libro di poesie “Follemente” di Gioia Bianchi, fatta da Angela Galli, illustrato dalle splendide fotografie di Anna Marconi, artista e madre di Gioia. Gioia Bianchi è una giovane elbana del Poggio, antico borgo dell’isola D’Elba sotto il comune di Marciana. “Abbiamo nella poesia di Gioia, scene erotiche, atti erotici, pensieri erotici, desideri di fusione e aneliti d’ amore, ma anche disperazione, solitudine, sconforto, vuoto. L’Autrice da voce al suo tempo, ritraccia una strada vecchia di milleni e nello stesso tempo estremamente contemporanea condita da un linguaggio a volte fuori dai canoni classici della buona lingua, a volte semplice, disarmante e a tratti crudo e impietoso”. Angela Galli

“Gioia crea la nuova tradizione che prescinde dalle regole non tanto del rapporto tra il nuovo e l’antico, quanto unifica epoche e culture lontane grazie alla passione, allo strazio della sua esperienza, alla forza del suo convincimento e infine all’impegno struggente di trovare una nuova luce”. Cecilia Pacini (tratto dalla Prefazione al libro)

“Gioia stupisce, è vero, con il suo “poetare” semplice, a volte crudo, diretto, di “sfida”e forse inconsapevolmente geniale, simbolo di una generazione così “viva” nel proprio sentire, quanto disorientata e alla continua ricerca di qualcuno che presti orecchio alle loro voci. Grazie a questa giovane Autrice, abbiamo l’opportunità di avvicinarci al suo mondo, che è anche quello dei suoi coetanei, e di prendere coscienza del loro “sentire”, quasi spiando attraverso un buco di serratura, una porta socchiusa: le poesie di Gioia”. Marinella Da Roit ( tratto dalla postfazione al libro)