Descrizione
Secondo libro del poeta elbano pubblicato con la Persephone
“Sembra che Carlo, questa volta, per i temi affrontati, si avventuri a lasciare l’Elba. In effetti non è possibile. Chi mette in dubbio la peculiarità della nostra insularità, chi sottovaluta le caratteristiche distintive degli abitanti di un arcipelago, qual è il nostro, quello toscano, è bene che si confronti con le poesie di Carlo. Nonostante le sue non siano, questa volta, dedicate solo all’isola, ma spazino su temi della nostra società e amplino la sua visione compassionevole verso uomini, natura e animali, l’isola è sempre presente, la sabbia del tempo non è la sabbia della clessidra, ma delle nostre spiagge”.(Dall’introduzione al libro di Cecilia Pacini)
“A volte le verità e le realtà sono proprio sotto i nostri occhi: rileggere questi versi più volte a voce alta e poi cercare di ripeterli in silenzio a occhi chiusi ci permetterà di diradare le nebbie fumiganti, le foschie marine e i mondi lontani nei quali il Poeta spesso rimane come sospeso, o meglio come impaniato nella ricerca soprattutto del suo Io. Ma non è ammalato di egocentrismo, riesce ad ancorarsi alla realtà o meglio alla sua terra, a volte volutamente nascosta, che appare in uno stralcio descrittivo di cielo, di mare, soprattutto di mare”.
(Dalla Prefazione al libro di Gabriella De Gregori)
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