Descrizione
Nascita e sviluppo degli acquedotti e della depurazione all’isola d’Elba
Questo libro sull’acqua e gli acquedotti dell’Elba, si, lo aspettavo da tempo: una delle mie ossessioni più frequenti era di sapere, di conoscere quelle che sono davvero le risorse idriche del territorio e come fare per sfruttarle al massimo senza dover importare l’acqua dal continente. Sono contenta così che questo libro venga alla luce in un momento storico in cui non si può fare a meno di ragionare di acqua, di risorse, di natura e risparmio energetico. In effetti l’umanità è a una svolta e questa passa senza dubbio per l’acqua potabile. In alcune località del pianeta multinazionali comprano bacini idrici di notevole portata e in altri punti della terra si delinea già una guerra per l’acqua. Così ben venga questo libro tecnico ma oltremodo interessante che ci chiarisce e ci illumina sul territorio in cui viviamo, ce lo spiega, ci mostra documenti, cartine e diagrammi in scala, allarga una consapevolezza che io stessa vivevo come un mistero insormontabile. I due Autori ci parlano di resti di acquedotti romani fatti costruire per approvvigionare le ville patrizie del tempo, oppure delle cisterne sotteranee per la raccolta dell’acqua piovana, della città fortezza Cosmopoli, odierna Portoferraio.
Con l’arrivo degli altiforni della sociatà ILVA nel 1900 (consumando oltre 4500 tonnellate di carbon coke al giorno e per questo avide di acqua), si sviluppano nuove strategie per convogliare l’acqua a Portoferraio. Si arriva al dopoguerra e al boom turistico, l’aumento di presenze costringe l’attuazione di altri progetti come la condotta sottomarina. Oggi, altri progetti sarebbero necessari, o meglio, basterebbe riguardarne alcuni. La base della vita è l’acqua e le società umane ruotano attorno ad essa. La costruzione di infrastrutture per lo sfruttamento dell’acqua è una delle prime operazioni da fare per dare dignità alla vita umana e alla costituzione del vivere civile.
Bruno Abrate, classe 1954, geometra, aiuto tecnico nel 1980 del C.A.E. (Consorzio dei comuni per gli Acquedotti elbani); dal 1984 l’acquedotto passa sotto la Comunità Montana e Bruno diventa stretto collaboratore dell’Architetto Mario Ferrari, Dirigente Tecnico dell’Ente. Nel 2005 il servizio idrico integrato passa alla gestione ASA Spa e quindi diventa, prima Responsabile e poi anche Coordinatore della Zona Elba. Ad oggi riveste la qualifica di Responsabile dei rapporti con i Comuni ed il Territorio per la Zona Elba.
Mario Ferrari, classe 1952, architetto; negli anni ’80 è dirigente della Comunità Montana dell’Elba e Capraia, nel 2012 viene trasferito come Dirigente alla
Provincia di Livorno. Ha redatto progetti in ambito socio-sanitario, urbanistico e di sviluppo territoriale oltre che di ingegneria sottomarina e ha coordinato la gestione del sistema acquedottistico elbano e dello smaltimento e trattamento dei rifiuti urbani. Numerose sono i suoi articoli e pubblicazioni legati al territorio dell’Arcipelago Toscano, nonchè fims, documentari e lavori grafici.
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