Oro rosso Oro bianco

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Le diverse civiltà che nel tempo si sono succedute, sovrapposte, intrecciate e contrapposte sulle sponde del mare Mediterraneo, lo esplorarono per lungo e per largo non trascurandone i fondali dai quali riportarono le sue ricchezze in superficie

Descrizione

«Le diverse civiltà che nel tempo si sono succedute, sovrapposte, intrecciate e contrapposte sulle sponde del mare Mediterraneo, lo esplorarono per lungo e per largo non trascurandone i fondali dai quali riportarono le sue ricchezze in superficie.

La prima caratteristica del Mare Nostrum è costituita dall’alta salinità. Così evidente che quando i Greci, intorno al 2000 a. C., sbarcarono sull’isola di Creta, chiamarono quel mare “Als” (sale) ed i latini lo definirono “Mare salato”.

Il sale, alimento indispensabile per la vita umana, per primo fu portato da Nasso ad oriente o da Ibiza ad occidente, seguito dal grano e dal vino. I suoi molteplici impieghi resero il prodotto plebeo e comune tanto ricercato e desiderato da diventare, nelle mani dei governanti, fonte di potenza e di benefici per il fisco, il cosiddetto “oro bianco”. <…> Il Mediterraneo infatti, sebbene piccolo, tuttavia è un mare ricco di biodiversità, tanto da ospitare il 7,5 per cento di tutte le specie marine del pianeta. Un mare pieno di meraviglie. Tra queste il primato spetta al corallo rosso, detto anche nobile, che vive solo nelle sue acque. Per millenni l’uomo l’ha considerato con una sorta di religioso o superstizioso affetto e l’ha impiegato per uso apotropaico, cioè per tener lontane le sciagure e scongiurare influenze nefaste, come medicamento, come portatore di fertilità, come afrodisiaco. Proprio per questo eccessivo utilizzo è quindi diventato merce rara e pregiatissima, per così dire “oro rosso”.

L’alta salinità e il corallo rosso sono due caratteristiche del mare Mediterraneo che vengono analizzate nei due saggi presenti nel testo.
Del sale, indispensabile alla vita umana, vengono evidenziati usi, commerci, significati simbolici e stilata la storia delle saline elbane.
Del corallo rosso vengono esaminati l’origine, la localizzazione, l’uso poliedrico, i significati simbolici e tracciata la storia della sua pesca nel Mediterraneo, Elba compresa, grazie anche al contributo del pluricampione mondiale di pesca subacquea, Carlo Gasparri».

 

MARISA SARDI – nata nel 1951 a Portoferraio, si laurea a Firenze in “Storia e Filosofia” con una tesi archivistica sul fiorentino Giulio Rucellai, ministro riformatore del Regio Diritto. Inizialmente ha insegnato in Toscana, poi, prediligendo l’Elba, vi ha svolto la propria professione fino al pensionamento, coinvolgendo gli alunni a “scoprire l’isola” sia da un punto di vista storico che ambientale. Desiderosa di contribuire alla conoscenza della Storia e della Cultura dell’isola, ha pubblicato guide, libri e articoli ad essa inerenti, frutto di ricerche storiche e archivistiche nonché di ricordi relativi al proprio vissuto. Tra i saggi ricordiamo: Frutti Elbani Dimenticati; La chiesa di Maria Assunta dell’Insigne Arciconfraternita del SS. Sacramento; “La condizione delle donne a Portoferraio dal XVI al XVIII secolo” in Tra il rigore della legge e il vento della storia; e con questa Casa Editrice Leggende Elbane; Vele intorno all’Elba nel Principato napoleonico; Le donne di Napoleone all’Elba; Gli Statuti di Portoferraio; il romanzo per ragazzi Il Duca Cosimo I de’ Medici e la fondazione di Cosmopoli e il Saggio I Medici a Portoferraio (1548 – 1737).

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